SEI UN APPASSIONATO DI VIAGGI? VUOI CONDIVIDERE LE TUE ESPERIENZE E CONOSCERNE ALTRE?QUESTO SITO FA PER TE!

------> <------

martedì 9 febbraio 2010

L'internato

Non c'è storia in questa città, cantava un interista DOC. E' ancora l'Inter a dominare, coi suoi tre gol rifilati alla squadra del momento, a dominare la scena del calcio italiano. Il trio delle meraviglie composto da Pandev (al posto dello squalificato Snejider), Milito, Eto'o produce un calcio che si avvicina molto allo spettacolo che tanto veniva dichiarato defunto nella squadra nerazzurra. Proprio il macedone venuto da Formello, sottolineo a costo zero (o quasi visto che era rientrato in scambi in un passato meno glorioso per il mercato di via Durini), non fa rimpiangere l'olandese. Approfitta di un flipper in area sarda per segnare il suo terzo gol, guadagna il corner da cui nasce il raddoppio di Samuel, offre l'assist decisivo per il capolavoro che vale il terzo gol, siglato da un monumentale Milito. Partita chiusa, anche se il Cagliari può recriminare per un gol annullato per fuorigioco: il passaggio a Matri (effettivamente in offside) avviene per piede di Santon, e non di Nené come pensano arbitro e guardalinee. Poco male perché il dominio è comunque totale in ogni zona del campo. Buona risposta al Carlo di Londra, vittorioso in Premier e prossimo avversario del Biscione in Champions.
Campionato-Internato anche grazie agli inseguitori. Detto che la Juve ormai ha ben altri obiettivi, il Milan si fa bloccare da Viviano e dalle due traverse, che fanno tornare i rossoneri a casa con un solo punto. Gioco comunque tornato sterile (il 4-2-anemia di Pellegatti, terzo tifoso del Milan, la dice lunga), Ronaldinho riesce solo a colpire uno dei due pali con un'ottima girata, ma altro? La squadra di Leonardo è in declino dal Derby; pur con una partita da recuperare, è ora anche sotto alla Roma.
Roma che vince la sua peggior partita, contro una Fiorentina bella, propositiva, ma inconcludente: le facce belle sono quelle di Montolivo e Jovetic, quelle brutte di Gilardino e Mutu (perché assente). I Viola navigano ora all'11o posto, sperando in una primavera da Champions; i ragazzi di Ranieri arrivano alla 19a partita senza sconfitte, con tre punti guadagnati grazie al tiro sottorete di Vucinic.
La Juve invece continua a navigare molto basso, fa pensare che sarebbe terzultima dopo la partita con l'Inter. Ma ancora peggiore è la figura (magra) rimediata grazie a Filippini, che col suo metro e 68, stacca di testa in mezzo a Chiellini-Legrottaglie-Cannavaro (1,83 metri di media), segnando il gol dell'1-0; e per fortuna che almeno Legrottaglie pareggia i conti, sennò il cambio Ferrara-Zac che senso avrebbe avuto? La sola difesa a 3, ma sempre devastata dagli avversari e un attacco da piangere (Ziliani: io penso negativo...).
La partita delle polemiche: Udinese-Napoli. Dentro e fuori (dove sono volate pietre, sprangate e coltellate). Dentro, gli azzurri piangono per il rigore assegnato ai friulani (Di Natale segna dopo la parata di De Sanctis) più giallo per Maggio, poi per il mancato scambio di massima punizione, trasformato in seconda ammonizione per Maggio e Napoli in 10. Conclusione, finisce 3-1, con rigore, come detto, pareggio di Maggio (protagonista vero della partita), espulsione, al 90' doppietta di Di Natale. Una partita per cuori forti, ma condita da una settimana in cui i rispettivi patron non se le sono risparmiate.
Il Palermo continua a sorridere, grazie alla vittoria sul Parma: emblematico il gol del 2-1 di Simplicio, poi scoppiato in lacrime (di coccodrillo?). Gli altri due gol erano stati segnati da Cavani e Biabiany.
Sorridono anche le due genovesi. La Samp, ancora senza Cassano, vince ancora e ancora con un gol di Pozzi che, nella trasferta di Siena replica all'iniziale vantaggio di Gastaldello e al pareggio di Maccarone. Il Genoa invece vince al Marassi la partita col gran cuore del suo capitano (da quando era sceso nell'inferno della C) Marco Rossi; partita difficile, quella col Chievo, ma altri 3 punti in saccoccia. Ora Samp e Genoa sono rispettivamente a 36 e 35 punti, sesta e settimo (Genoa a pari merito con la Juve, prossimo lo "spareggio", impensabile ad agosto).
Punti importanti in chiave salvezza arrivano all'Atalanta e al Catania, rispettivamente col Bari (1-0 di sostanza, gol di Tir-ibocchi) e con Lazio (0-1). Proprio quest'ultima partita, decisa da Maxi Lopez, cercato a gennaio proprio dalla Lazio, spinge la squadra della capitale al terzultimo posto, in piena zona retrocessione. Uno screzio che porterà all'allontanamento di Ballardini, scelta tentennata ma ormai necessaria: si parla di Arrigoni, Reja, anche del sogno Trapattoni.

Nessun commento:

Posta un commento