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martedì 12 gennaio 2010

A Milano si ride, e a Napoli... pure!

E a Torino? Lì invece si piange!
La Juve raggiunge il culmine della sua crisi, perdendo il Derby tra le squadre più "titulate" d'Italia, ma soprattutto una partita simbolo, importantissima così per i destini delle due squadre. Mentre anche i granata torinesi attraversano una settimana da brividi (botte ai giocatori, scandalo totonero appena accennato, dimissione di Foschi, licenziamento di Beretta dopo 5 giornate...), i bianconeri si fanno sorprendere in casa da un Milan cinico ma anche divertente: l'ormai classico 4-2-fantasia leonardiano, che vive ora di Beckham al posto di Pato e Pirlo per Seedorf, fa un'altra vittima, colpendo prima con Nesta (Sandro al terzo gol quest'anno, praticamente metà del totale della sua carriera), poi con una doppietta di Dinho, che spegne anche il morale del più ottimista, mentre la nebbia, mista a fumo di seggiolino in fiamme, cala sull'Olimpico. Inguardabile Felipe Melo, pasticcione sul primo gol, unico a galleggiare Chiellini, mentre il resto della squadra è stata da bocciatura anche pesante, Del Piero compreso. Dall'altra parte, un Ambrosini in stato di grazia (pronto per il Mondiale), l'ex capitano inglese di nuovo subito ambientato, due terzini giovani ma affidabili, una difesa finalmente solida: insomma un bel Milan! Curioso siparietto tra Maifredi e Ferrara, su Controcampo, nella sfida al più patetico, finita in parità (vedere video a piè di post)
Si ride anche sulla sponda nerazzurra del Naviglio, anche se l'Inter dovrebbe ridere ben poco per come ha rischiato di perdere con l'ultima in classifica, arrivata al Meazza per vincere. Gol iniziale firmato da Maccarone, un gol dei suoi; pareggio dopo dieci minuti di Milito, con un tiro ad incrociare preciso più di un taglio chirurgico. Vantaggio nerazzurro di Sneijder, su una bellissima punizione disegnata dalla sinistra; neanche il tempo di festeggiare e un minuto dopo pareggio di Ekdal, lasciato solo in area. Il secondo tempo è nelle mani, incredibilmente, del Siena. L'Inter, giàcol centrocampo a pezzi (Vieira ceduto al Manch City, Cambiasso out), perde anche Stankovic, che si infortuna salendo i gradini. La serata sembra proprio quella della sfiga nera, tanto più che sia QUaresma sia Tiago Motta sembrano inadatti a giocare a calcio. Ne conseguono tre cambi, che portano Zanetti a centrocampo, Samuel terzino sinistro, poi attaccante aggiunto, il neoarrivato Pandev a fare da collante tra centrocampo e attacco, Arnautovic a sostituire il portoghese Trivela. In questo pandemonio tattico, Maccarone segna il suo secondo gol (rimorchio su azione sulla fascia di Reginaldo, partito però in fuorigioco). L'affanno è evidente e per Mourinho sembra profilarsi la prima sconfitta in casa in campionato dopo più di 8 (otto!) anni. Ma al 90'Samuel si conquista un calcio di punizione da più di 30 metri (motivo di contestazione di Malesani nel dopo-gara) che Sneijder trasforma ancora in oro, con un tiro stupendo. E al secondo minuto di recupero, Pandev serve Samuel, al centro dell'attacco, che spiazza il secondo portiere del Siena con un gol da vero centravanti. 4-3 e di nuovo Pazza Inter, dopo la grande rimonta patita dalla Sampdoria qualche anno fa. Sempre più sola in vetta, mentre per i toscani, dopo la sconfitta 1-5 con la Fiorentina, una gara di grande coraggio e generosità, che darà i suoi frutti contro squadre meno organizzate e con meno cuore della corazzata nerazzurra.
Ancora tra le bellezze di questa giornata, il terzo posto conquistato dal Napoli, che aggancia la Juve dopo la vittoria sulla Samp al San Paolo. Gol di Denis, El Tanque, che sostituiva l'infortunato Lavezzi. La mano di Mazzarri si fa davvero vedere e ormai il sogno Europa dei Campioni è molto più tangibile per i partenopei.
Lo è anche per la Roma, ormai stabile al quarto posto, anche grazie al contributo di Luca Toni, capace di far reparto da solo e di reggerne il peso anche con la squadra in 10 (espulsione di Doni dopo 15'), procurandosi anche un rigore (poi fallito da Pizarro). Ma il vantaggio giallorosso matura dopo nemmeno un minuto, su calcio d'angolo De Rossi infatti appoggia alle spalle di Sorrentino. Chievo che tenta di pareggiare i conti per lunghi tratti della partita, ma pallino del gioco per i padroni di casa.
Nelle altre partite di Serie A, vediamo il pareggio 1-1 tra le due squadre più deludenti, ovvero Udinese e Lazio (ancora Floccari, perla su punizione di Di Natale); la vittoria del Palermo sull'Atalanta (rigore di Cavani); la vittoria del Livorno sul Parma, in una partita con tanti ex (Tavano, Lucarelli, Dzemaili); il ritorno alla vittoria del Genoa, sul Catania, 2-0 (Mesto, Sculli); ancora tre punti importantiper la Fiorentina, stavolta ai danni dell'ottimo Bari (Mutu, Barreto, Castillo); la vittoria infine del Cagliari a Bologna 0-1 (ancora Matri in gol).

Classifica ancora parzialmente incompleta!

La sfida della pateticità:

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