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lunedì 26 ottobre 2009

Chi scende, chi sale

Il campionato entra nel vivo e le certezze rimaste sono poche!
La prima è che l'Inter in Campionato vince spesso e vince tanto. Con la vittoria sul Catania i punti arrivano a 22. Non male! La squadra di Mourinho, al rientro dal desolante pareggio interno con la Dinamo Kiev, è padrona di tutto il primo tempo, segnando due gol nella prima mezzora. Fortunoso il primo, di Muntari: cross da centrocampo per Eto'o, che non aggancia la palla davanti alla porta, la sfera rimbalza davanti a Campabnolo ed entra in porta. Il 2-0 arriva su una punizione magistrale di Sneijder, da qualche partita veramente l'uomo in più. Peccato che si stiri nel finale. Nel secondo tempo Atzori fa entrare le due punte Mascara e Plasmati e arriva anche il gol della bandiera su rigore, provocato dalla paperetta di Julio Cesar che regala il pallone proprio a Plasmati, per poi atterrarlo. Il 2-1 si trascina fino al 90' e i nerazzurri restano in vetta al campionato.
Seconda, con gran merito, la Samp di Del Neri. Un sontuoso 4-1 contro il Bologna del neo allenatore Colomba, che non lascia scampo alla squadra emiliana e resta da monito per la Juve, prossima avversaria. I blucerchiati partono fortissimi e grazie alle magie di Cassano arrivano quattro gol perle: doppietta di Mannini, solito gol del Pazzo e tiro di Ziegler. Tutti e quattro i gol sono pregevoli sia per l'azione sia per la finalizzazione. Il gol di Osvaldo arriva conseguentemente a una punizione, nell'unico momento di distrazione della Samp, che ha giocato tutto il secondo tempo con vantaggio numerico, data l'espulsione di Di Vaio. Ancora complimenti a tutta la squadra, all'allenatore e allo staff.
La Juve torna a vincere nel suo fortino senese con un gol e una prestazione un pochino più convincente, ma nemmeno troppo. Sblocca nel secondo tempo il gol di Amauri, ormai sbloccato, su calcio di punizione firmato da Diego. I tre punti sono necessari per restare in scia, mentre i bianconeri toscani si trovano ora all'ultimo posto, col povero Giampaolo con l'acqua alla gola.
Nel pomeriggio il Napoli, dopo 364 giorni (auguri!) ritrova la vittoria esterna, sul campo della Fiorentina, reduce dalla stravittoria in Champions. Il vantaggio arriva ancora all'ultimo respiro, ancora con Maggio, il pupillo di Mazzarri, che sotto il suo comando ha già segnato una decina di gol. La tenacia del tecnico toscano (quello del Napoli) si nota molto bene, anche in contrasto con le prestazioni poco grintose della stessa squadra con guida diversa. La squadra di Prandelli gioca buona parte della partita senza la sua punta di peso e così i cross famosi di Vargas restano orfani di colpitori di testa viola. Ma una sconfitta che non lede l'annata finora molto buona della Fiorentina.
Il Milan in serata soffre, come al solito, tutto il primo tempo, subendo un gol (Pinzi). Fotocopia della partita di domenica scorsa, recuperano nel finale, stavolta con la doppietta di Nesta. Il difensore segna due gol di testa, il primo un tap-in, il secondo colpendo completamente solo in area di rigore. Altri 3 punti fondamentali per tornare in zona Champions.
Zona Champions in cui troviamo anche (sorpresa?!) il Palermo di Walterino Zenga. Terza vittoria di fila, dopo una partita molto combattuta e molto bella, con molteplici azioni da gol, ma il risultato viene sbloccato solo nel finale, col tiro di Bovo deviato da Zapata. Sugli scudi anche il portierino rosanero Sirigu, ormai titolare, con buona pace per Rubinho. Metà dei punti delle ultime tre partite sono suoi.
La Roma tracolla davanti ai suoi tifosi, in quella che molti hanno definito la peggiore partita degli ultimi cinque anni giallorossi. Cosmi inaugura la sua nuova panchina con una vittoria, frutto di un gol dell'ex Tavano.
Anche il Genoa continua la sua striscia nera (soprattutto in difesa: 11 gol nelle ultime tre partite) a Cagliari. Liguri in vantaggio con gol su punizione di Mesto, tiro deviato dalla difesa sarda; pareggio con Biondini, poi nuovamente vantaggio genoano con Floccari. Ma poi calcio di rigore assegnato al Cagliari, con espulsione di Moretti per somma di ammonizioni, la seconda per proteste: Nené non sbaglia. La vittoria arriva anche qui nel finale, con la zampata di Matri che serve da terra Lazzari che davanti ad Amelia non sbaglia. Cagliari spessa la maledizione Sant'Elia, Genoa che resta fermo a 13 punti, in una giornata in cui acon tre punti sarebbe tornata al quarto posto solitario.
Il Bari vince e continua a subire zero gol (miglior difesa in campionato con 5 reti al passivo) arrivando al settimo posto. Vittima questa volta delle folate dei Galletti, la Lazio, sull'orlo della crisi da risultati, ma anche di gioco. I gol sono di Barreto e di Meggiorini, alla prima rete in serie A.
Ultima partita all'appello è la vittoria dell'Atalanta di Conte sul Parma, per troppo tempo privo di Paloschi. I gol di Valdes (rigore), il "Tir" Tiribocchi (quarto gol consecutivo), Paloschi da poco entrato, chiude i conti Peluso. Acquafresca??

Riassumendo la nona giornata: nessun pareggio, ma 6 vittorie interne e 4 esterne.
Classifica: Inter 22, Samp 20, Juve 18, Palermo, Milan, Fiorentina 15, Bari, Parma 14, Napoli, Genoa 13, Chievo, Roma, Udinese 11, Cagliari, Lazio 10, Atalanta 9, Catania 7, in zona retrocessione Bologna e Livorno 6 e Siena 5 punti.

La palma d'oro per il gol della giornata va diviso tra le quattro segnature blucerchiate: da rivedere!

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