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mercoledì 20 gennaio 2010

Il ritorno di Ronaldinho

E' successo alla prima giornata del girone di ritorno: come nei film, alla fine la buona copia dell'eroe ritorna, mostrando tutto il suo repertorio. Certo, il Siena visto domenica pomeriggio al Meazza non era lo stesso di una settimana fa, dovendo anche giocare quasi tutta la partita in 10 uomini e un gol sul groppone. Colpa di Brandao, che da bravo difensore chiude un pallone, lasciandoselo però sfuggire proprio davanti al suo portiere, per il ritorno di Borriello, conclusione: rigore, trasformato da Ronaldinho, più rosso a Curci. Il Milan può così badare allo spettacolo, con due uomini sulle ali, Dinho e Beckham, pronti a imbeccare Borriello, che segna un gol memorabile, pur non essendo nelle migliori condizioni. La partita viene poi chiusa daglia altri due gol della tripletta del brasiliano di giornata, la prima di testa, la seconda con un tiro a giro da fuori area. Rossoneri ora a -6 dall'Inter, con una gara ancora da recuperare e proprio la prossima partita coi cugini.
Nerazzurri che sabato erano di nuovo andati sotto, stavolta col Bari. La velocità applicata ad ogni azione dei galletti mette in difficoltà l'ennesima grande al banco di prova del San Nicola. Ma ci vuole il secondo tempo per vedere marcato il primo gol: in area di rigore Samuel devia con la mano un cross ravvicinato, rigore trasformato da Barreto. Tempo due minuti e Lucio, sempre nella stessa zona, abbatte Parisi, secondo rigore trasformato ancora da Barreto. L'Inter reagisce nuovamente, come contro il Siena. L'eroe di giornata è Pandev, ce prima segna un gol, ben servito da Sneijder, poi si procura un calcio di rigore (il terzo dei 90', ma senza l'evidente espulsione di Bonucci), trasformato da Milito. La partita termina 2-2 ma le azioni fino a fine partita non sono mancate.
La Juve, da parte sua, torna ad assaporare il sapore della sconfitta, sempre più amara. A far la parte del leone ci pensa il Chievo di Di Carlo. Gol di Sardo (un terzino) dai 30 metri, mentre Granoche (un attaccante) fa a pezzi i poveri juventini (in successione: Grygera, Zebina, Cannavaro), poveri di idee come di uomini. Fa pensare il ritorno a Torino di Paolucci, non certo una prima donna nel panorama degli attaccanti, ma il gioco resta comunque sterile e infruttuoso. Ferrara di nuovo sul patibolo, ma la dirigenza continua a confermarlo; cosa che ai tifosi non sembra andare molto a genio, viste le ultime contestazioni.
La Juventus viene così sorpassata da Napoli e Roma, in ascesa libera. La squadra di Ranieri schianta stavolta il Genoa (come successo nel campionato scorso) con un gol di Perrotta e una bella doppietta di Toni, già nel cuore dei tifosi della capitale. Quella di Mazzarri invece inceppa in un pareggio senza reti (sostituita da tanto gioco) col Palermo, una sfida dal sapore europeo. Un rigore non trasformato e tante occasioni, ma i punti in premio vengono egualmente divisi.
La Fiorentina invece cade in casa col Bologna, sotto i gol di Gimenez e Di Vaio; inutile il gol di Mutu, la squadra di Prandelli deve prenderla come un monito e un avviso che l'Europa l'attende, ma per tornarci l'anno prossimo, deve trovare continuità anche in Italia.
3-0 il risultato finale di Atalanta-Lazio: ritorno di Doni in campo e doppietta del capitano, segno che Conte tanto ragione non aveva a tenerlo fuori; Lazio di nuovo inguaiata, vittima di tensioni anche interne (vedi Ballardini-Zarate), con una stagione ormai da concludere solo con la salvezza (e la difesa della Coppa Italia).
Stesso risultato pe il Cagliari, contro il Livorno: difesa amaranto disastrosa, ne approfittano Larrivey (doppietta, incredibile) e Jeda. Samp-Catania finisce in pareggio (Llama e Pazzini su rigore), come Parma-Udinese (reti bianche).

In settimana hanno recuperato Genoa-Bari (1-1 Barreto, Milanetto) e Bologna-Atalanta (Di Vaio 2, Manfredini, Chevanton).

Calciomercato: in arrivo alla Juve Candreva, Maxi Lopez a Catania

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