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lunedì 2 novembre 2009

La prima vera fuga

All'undicesima giornata, l'Inter di Mourinho segna il suo record: 28 punti non sono niente male (9 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta) giunti dopo partite più o meno esaltanti. Ma sono 7 (7!) in più rispetto alle due inseguitrici al secondo posto. La vittoria sul Livorno, un pareggio sarebbe stato accolto comunque bene, è figlia di un primo tempo sotto il profilo del controllare la gara, risparmiando energie in vista di mercoledì (decisiva sfida con la Dinamo Kiev), e di un secondo tempo che ha visto segnare il settimo gol stagionale di Milito e chiudere la partita con la galoppata di Maicon e il tiro chirurgico. Nel mezzo qualche spunto del Livorno, una gran parata di Julio Cesar su punizione di Candreva (il migliore degli amaranto assieme a Pulzetti) e poco altro. L'infortunio di Muntari causa l'entrata in campo di Cambiasso, inizialmente destinato al riposo in vista dell'Europa, mentre si rivede il vecchio Vieira versione londinese che domina sull'interno destro, anche se continua a sbagliare sotto rete (del resto non è il suo mestiere).
La Juve invece sabato si fa incatenare dalla legge Mazzarri, che impone di subire gol (più o meno tanti) nell'ultima parte del secondo tempo. E così il doppio vantaggio (Trezeguet-Giovinco) si trasforma in una sconfitta, nata da tre gol in contropiede (Hamsik, Datolo, Hamsik). Ma che difese!! Contini consegna l'assist a Giovinco, Cannavaro e Chiellini si perdono il pallone sul primo gol partenopeo, Tiago colpevole su due gol. Mazzarri acclamato eroe a Napoli, Ferrara continua a vivere sotto l'ombra di Lippi. Fatto sta che le formazioni regine del mercato estivo hanno avuto destino opposto nella loro sfida, ma gli errori sono evidenti in entrambe le compagini.
Il Milan vince col Parma, nella partita in cui si rivede (e molto) Borriello. Lasciati indietro i guai fisici, reindossata la maglia numero 22 che tanto bene gli aveva fatto a Genova, nonché lasciatagli in eredità da Kakà (mica uno qualunque) riceve due assist di El Dinho e li trasforma in gol. Il primo tipico alla Inzaghi, il secondo tipico alla Borriello, in mezza rovesciata davanti alla porta. I rossoneri tornano così ai piani alti della classifica, cacciandosi indietro la crisi di inizio campionato e preparando tutti al meglio per il ritorno di Kakà a Milano con la camiseta blanca.
Le due genovesi pareggiano a reti bianche. Cassano e compari rischiano la sconfitta col Bari, mentre Gasperini e Zenga (dopo una barcata di gol incassati nelle ultime partite) tendono a chiudere le serrande davanti alla porta. Due pareggi che non accontentano nessuna delle quattro squadre e, particolare, i tifosi della Samp, a sentire i commenti di Cassano. Il talento di Bari vecchia, nel giorno a lui dedicato dalle due tifoserie pervenute al Ferraris, registra il fatto di essere stato preso di mira e fischiato da una parte del pubblico di fede blucerchiata. Che sia vero o meno, sembra tanto una delle celebri cassanate, con allegata minaccia di cambiare squadra, nel caso la situazione continui.
La Fiorentina, dopo due sconfitte consecutive, riprende tre punti importanti contro il Catania. Vittoria contrassegnata dalla doppietta di Marchionni, il resto-mancia nell'operazione che ha portato Melo a Torino, e dalla zampata di Gilardino. Partita mai in discussione, anche se i siciliani riescono a trovare il momentaneo pareggio con un bel gol di Mascara (che poi si fa beccare dalla curva viola a causa della sua esultazione non esattamente sportiva).
Notizie dalle squadre romane: la Lazio pareggia ancora, col Siena, una partita strana soprattutto per l'arbitraggio (svestizione di Ghezzal da parte di Siviglia non punita, espulsione di Muslera poi cancellata e anzi trasformata in un fallo a favore, robe così), ma foriera della delusione di queste due squadre nell'inizio del campionato. La Roma invece vince all'Olimpico, mentre i suoi tifosi fanno i matti a quattro sugli spalti. Dopo l'iniziale vantaggio di Adailton, su assist di Di Vaio che taglia tutta l'area di rigore, pareggio di Vucinic e gol vittoria di Perrotta, su errore del portiere Viviano che perde il pallone dopo un intervento d'anticipo.
Le altre due partite disputate sono state Chievo-Udinese (1-1, ma i ragazzi di Di Carlo avrebbero meritato di più, Udinese invece, nonostante l'iniziale vantaggio, in totale apnea) e Cagliari-Atalanta (3-0 doppietta di Nené e rigore di Matri: i sardi, come l'anno scorso, dopo un avvio sottotono, non sembrano più fermarsi).
(gol in arrivo)

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